
BLACK TEA (Un’opera intensa e riflessiva, che indaga le sfumature dell’amore, della ricerca di sé e dell’incontro tra mondi diversi. Meraviglioso!!!) Un film profondo e contemplativo, che esplora la complessità dell’amore, dell’identità e delle culture Dopo aver detto “no” nel giorno delle sue nozze, Aya lascia la Costa d’Avorio per iniziare una nuova vita a Guangzhou, in Cina, nel quartiere chiamato Chocolate City. In questa enclave dove la diaspora africana incontra la cultura cinese, Aya viene assunta in un negozio che esporta tè. Il negozio è proprietà Cai, un uomo cinese mauro, che decide di iniziare Aya al gong fu cha, l’antica arte di preparare il tè. Nell’intimità del retrobottega, la loro relazione lentamente si trasforma in un tenero amore. La protagonista, è una figura enigmatica e affascinante che si muove tra due mondi culturali diversi con grazia e determinazione. Il film è anche una riflessione sulla globalizzazione e sulle sue conseguenze, sul valore delle tradizioni e sull’incontro di culture diverse. Due mondi si incontrano e si scontrano e il film ci mostra la complessità e le contraddizioni di questo incontro. Il regista affronta il tema con grande delicatezza e il suo linguaggio visivo è potente e suggestivo, con la sua solita raffinata ricerca estetica, che contribuisce a creare un’atmosfera onirica. In Black Tea, a prescindere dal mondo di provenienza, gli interpreti hanno in comune un desiderio di vivere una vita felice. E non a caso in sottofondo la straordinaria Fatoumata Diawara canta in bambara di Feeling good di Nina Simone.